Come creare un Grafico a Dispersione in Excel
I grafici a dispersione, comunemente noti come grafici cartesiani XY, rappresentano una potente opzione di visualizzazione dei dati.
A differenza dei grafici lineari, i grafici a dispersione non si basano su categorie predefinite;
ma, utilizzano due serie di valori numerici, una sull'asse delle X (asse orizzontale) e l'altra sull'asse delle Y (asse verticale).
In un grafico a dispersione, ogni punto rappresenta un'unità di dati, posizionata nel sistema di riferimento cartesiano in base alle sue coordinate specifiche.
Questo significa che il primo valore di ogni coppia di dati viene tracciato sull'asse X, mentre il secondo valore viene tracciato sull'asse Y. Di conseguenza, i
grafici a dispersione forniscono una rappresentazione visiva immediata di come due variabili interagiscono tra loro, rendendo evidente la relazione e le tendenze tra di esse.
Questa tipologia di grafico è particolarmente apprezzata in statistica e matematica, poiché consente di analizzare le correlazioni e di esplorare la distribuzione dei dati in modo efficace.
Utilizzando un grafico a dispersione, gli utenti possono identificare modelli, tendenze e anomalie nei dati, facilitando l’interpretazione e l'analisi dei risultati.
In Excel, oltre a creare il grafico a dispersione, è possibile arricchirlo ulteriormente aggiungendo linee di tendenza. Queste linee forniscono un'indicazione visiva della direzione generale dei dati e possono aiutare a quantificare la relazione tra le variabili.
Inoltre, è possibile calcolare il valore di R² (coefficiente di determinazione), che misura quanto bene la linea di tendenza si adatta ai dati.
Un valore di R² vicino a 1 indica una forte correlazione tra le variabili, mentre un valore vicino a 0 suggerisce che non esiste una relazione significativa.
Quando applicare un Grafico a Dispersione e cosa serve?
il Grafico a Dispersione viene utilizzato quando si vogliono confrontare fra loro valori numerici presenti in due colonne oppure
in due righe del Foglio di lavoro di Excel.
I Grafici a Dispersione servono per capire che tipo di relazione c’è tra
le due
serie di dati. Ovvero, se all'aumentare dei valori in una serie vi è un riscontro
di aumento anche nella seconda, oppure viceversa se
all'aumentare di una si riscontra una diminuzione nell'altra.
Esempio di costruzione di un Grafico a Dispersione in Excel
Quale esempio per spiegare la costruzione di un
Grafico a Dispersione, si consideri la tabella visualizzata nella
sottostante immagine, nella quale sono presenti due serie di dati relativi al
numero di dipendenti mensilmente presenti in produzione e il totale della
corrispondente produzione mensile.
Obiettivo del grafico sarà rilevare le correlazioni fra le due
serie di dati e inserire una linea di tendenza.
Selezionare il Grafico a Dispersione nella scheda Inserisci
Selezionata la tabella, nel gruppo pulsanti Grafici della
scheda Inserisci cliccare sul pulsante Inserisci grafico a dispersione
XY o grafico a bolle.
Una volta cliccato il pulsante si aprirà il menu a tendina contenente i modelli
dei Grafici dispersione e bolle, (fra questi scegliere il primo
in alto a sinistra: Dispersione).
ATTENZIONE: qualora la tabella avesse una prima colonna contenente le categorie
(Es. intestazioni di mesi), non bisogna
selezionarla, vanno selezionate solo le due colonne con le serie di dati.
Inserire il Grafico a Dispersione nel Foglio di lavoro di Excel
Selezionate le due colonne della tabella contenenti i valori e
individuato il modello grafico a Dispersione, il grafico viene immediatamente inserito nel
foglio di lavoro di Excel.
Il risultato dell'inserimento è rappresentato
nell'immagine sottostante.
Nel grafico di cui sotto, vi sono una serie di elementi che vanno corretti.
In primo luogo il titolo del grafico è sbagliato. Excel in questo caso ha preso
l'intestazione della seconda colonna come titolo.
Inoltre, è possibile modificare la Scala dell'asse verticale e la scala dell'asse orizzontale.
Risulta infatti inutile partire da zero quando i valori delle produzioni non sono mai
inferiori a 140.000 e il numero dei dipendenti mai inferiore a 21.
Il risultato del partire con lo zero come scala, fa si che i valori (vedi
cerchio) si raggruppano tutti in altro a destra lasciando gran parte dell'area
del grafico inutilmente vuota.
Inoltre, come per tutti gli altri grafici di Excel, anche per un Grafico a
Dispersione è possibile intervenire con specifici
Stili di formattazione per migliorarne le caratteristiche
grafiche.
Applicare gli stili al Grafico a Dispersione
Per quanto concerne l'applicazione degli Stili, l'operazione è
davvero molto facile. Sulla scheda Struttura Grafico presente
sulla barra multifunzione sono disponibili gli Stili
grafici, la tavolozza e i layout rapidi.
Inoltre, una volta
selezionato il grafico, in alto nel lato destro del grafico sono presenti tre pulsanti
(simbolo +; pennello e imbuto) che permettono rispettivamente di accedere agli
Elementi di impostazione (etichette; titoli; nome degli assi;
legenda etc...); agli Stili e al Filtro dati.
Per un approfondimento sul significato dei pulsanti presenti sulla Barra
Struttura grafico e a destra del grafico, si rimanda alla sezione:
Creare un Istogramma e barre degli strumenti grafico
Impostare correttamente il Grafico a Dispersione (modificare le scale di lettura)
In un Grafico a Dispersione è possibile modificare la Scala dell'asse verticale
e dell'asse orizzontale.
Questo, come precedentemente anticipato, permette di evitare che non si debba partire da zero come nel caso
dell'impostazione iniziale.
Partendo da zero i punti sarebbero tutti dislocati
verso l'angolo superiore destro del grafico e gran parte dell'aera dati
risulterebbe vuota.
Per evitare questo si può impostare la scala di lettura degli assi che parta da
un valore minimo di poco inferiore ai valori più bassi presenti in tabella (Nel caso
dell'esempio: numero dipendenti 21 e quantità prodotte 140.000).
Per impostare l'asse è sufficiente fare doppio clic sull'asse stesso oppure cliccare con
il pulsante destro e successivamente scegliere Formato Asse.
Entrambe queste azioni aprono un menu wizard a bordo destro dello schermo nel
quale (come da immagine) è possibile definire un Limite Minimo e
un Limite massimo delle scale presenti nell'asse delle X e
delle Y.
Per queste opzioni non è presente il pulsante OK, ma basta solo cliccare su
una cella del Foglio di lavoro per tornare a lavorare sul Foglio dati.
Nella finestra sottostante, è visibile la modifica della scala di lettura degli
assi, inoltre è stato modificato il titolo semplicemente entrando nell'etichetta
del titolo e
rinominando il testo.
Inserire una linea di tendenza nel grafico
Un grafico cartesiano come la Dispersione si
presta per essere analizzato con una linea di tendenza.
Se si desidera inserire una linea di tendenza in un Grafico,
Excel mette a disposizione sei diversi tipi di tendenza o regressione.
Per inserire la Linea di tendenza è sufficiente
selezionare uno dei punti del grafico e con i clic del pulsante destro scegliere
Aggiungi linea di tendenza...
Una volta cliccato su
Aggiungi linea di tendenza nella parte destra dello schermo si
attiva il menu wizard Formato linea di tendenza nel quale è
possibile selezionare la tipologia di linea che si vuole inserire nel grafico (per
default viene proposta quella Lineare).
Nell'immagine sottostante è possibile prendere visioni del menu di selezione
delle Opzioni linee di tendenza
Selezionata la linea di tendenza che si vuole
applicare, il risultato viene immediatamente trasferito sul grafico.
Una
linea di tendenza lineare mette in evidenza se i valori analizzati hanno un andamento crescente o
decrescente in modo costante.
Nella figura sottostante vengono proposte due diverse Linee di
tendenza, la lineare e la Polinomiale.
:: L'affidabilità di una linea di tendenza è tanto più elevata quanto più il valore R2 è
prossimo 1, viceversa diventa poco affidabile se il valore R2 e più vicino allo
zero.
In aggiunta alla Linea di tendenza, è possibile inserire nel grafico due
ulteriori informazioni: visualizzare l'equazione della linea di
tendenza e inserire il valore R2
Visualizzare l'equazione sul grafico e inserire il valore R quadrato
L'inserimento dell'equazione e del valore R quadrato, viene
effettuato con la stessa modalità dell'inserimento delle linee.
Basta infatti fare un clic con il pulsante destro del mouse e nella parte destra dello schermo si attiva il menu wizard
Opzioni Formato linea di tendenza. Nella parte inferiore della
finestra (bisogna scendere con la barra di scorrimento) sono presenti le due
opzioni:
:: Visualizza L'equazione sul grafico
:: Visualizza il valore R quadrato sul grafico
(vedi immagine sottostante)
:: Nota. Si ricorda che quando R2 (coefficiente di determinazione) è uguale a uno, o tendente a uno, le variabili sono perfettamente correlate o comunque in
forte correlazione, mentre quando il valore risulta tendente a 0 non esiste un
correlazione significativa fra le due serie di dati.
Nel caso dell'applicazione del coefficiente R2 nella sottostante
tabella, il risultato mette in evidenza una forte correlazione fra l'aumentare
del personale addetto in produzione e i quantitativi di produzione.
Per un
approfondimento sul coefficiente di determinazione R2:
Wikipedia
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[Valter Borsato: maggio - 2014 | Ultimo aggiornamento 07/07/2024]